Investimenti in oro fisico, convengono davvero?

I venti di guerra in Medio Oriente – come avviene ciclicamente – sembrano aver fatto tornare di moda i cosiddetti beni rifiugio: molti investitori, infatti, hanno deciso di spostare parte dei propri capitali verso prodotti meno rischiosi della Borsa, con l’obiettivo di preservare maggiormente il valore nel tempo. L’oro è certamente tra questi. E non è un caso se le quotazioni del metallo prezioso siano cresciute in maniera significativa nelle prossime settimane. Di seguito vediamo di capirci qualcosa di più con l’aiuto degli esperti di quello che è, secondo alcuni, il portale di riferimento Investireinoro.org.

L’ANDAMENTO DEL VALORE DELL’ORO

Sui mercati internazionali questo metallo viene trattato esclusivamente ad once, unità di misura che indica il corrispettivo di 28,3495 grammi. Ma al dettaglio l’oro si tratta a grammi e per questo utilizziamo tale unità di misura. L’1 ottobre del 2012 un grammo d’oro valeva 44,34 euro, dopo essere stato protagonista di una forte ascesa rispetto ai 29,13 euro del primo agosto del 2010. Il primo gennaio 2014 si era però nuovamente scesi a 28,22 euro. Da quel giorno la crescita è stata lenta ma costante e, a settembre 2019, si è raggiunto un nuovo picco (44,52). Che però appare già superato dalle tendenze del 2020, con le tensioni fra Stati Uniti ed Iran.

INVESTIMENTI IN ORO, LE CARATTERISTICHE

Le variazioni succitate fanno capire che siamo in presenza di un bene volatile, che presenta oscillazioni di prezzo sensibili. Insomma: comprare lingotti d’oro non equivale affatto a mettere i propri soldi al sicuro (a dispetto di quanto ne pensi Zio Paperone…), soprattutto se non si è in grado di leggere e anticipare l’andamento dei mercati con adeguate conoscenze.

Secondo alcuni studi, inoltre, non è vero nemmeno che nel lungo periodo l’oro rende più delle azioni. Esistono studi, infatti, secondo cui chi ha acquistato azioni americane negli anni Settanta si troverebbe oggi con un rendimento doppio rispetto a chi, nello stesso periodo, ha comprato oro. Ma le varabili da tenere in considerazione – quando si guardano questi dati – sono davvero numerose, ed è difficile trarne una regola certa. Un elemento evidente, però, è che l’oro genera ritorni positivi soprattutto nei momenti in cui i mercati azionari presentano momenti di forte difficoltà. Per questo, anche oggi, molti lo scelgono come bene rifugio. Anche se, va precisato in aggiunta, esistono diverse modalità per investire in oro, con rischi e rendimenti ben diversi. La prima è quella di comprare lingotti o monete d’oro. Le alternative sono quelle di investire in azioni di aziende legate al settore oro oppure di lanciarsi in un’avventura tecnicamente più complicata come quella dei mercati Etf.

INVESTIRE IN ORO FISICO, CONVIENE?

Comprare lingotti o monete d’oro è un’operazione che ha vantaggi e svantaggi, come le altre. Certamente è un’azione di facile percezione e per acquistarlo non è necessario possedere grandi competenze tecniche, anche se è essenziale affidarsi a operatori seri e registrati presso la Banca d’Italia per evitare sorprese. Gli elementi da tenere presente, nel valutare l’affare, sono essenzialmente quattro: i grammi di oro puro (cioè a 999,9 millesimi) del lingotto, il prezzo dell’oro di giornata, la differenza con il prezzo di acquisto (eventuali commissioni incluse) e il regime di tassazione per questo tipo di investimenti.

Diversi, ovviamente, sono i casi in cui si acquistano gioielli o beni di valore artistico, in cui i parametri che determinano il prezzo nel tempo – fermo restando quello del peso – sono più numerosi. Nel comprare oro fisico, comunque, vanno sempre tenuti in considerazione anche altri fattori, come il rischio di furti o il prezzo che comunque si dovrebbe pagare per custodire i preziosi in sicurezza.

In questo contesto è difficile rispondere alla domanda del titolo. Investire in oro fisico conviene… solo se ci conviene. Dipende cioè da quando lo facciamo, dalla nostra propensione al rischio, dalle nostre aspettative e dalle nostre capacità di leggere i mercati.

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